Mojito,
un film da sentire dedicato a chi non vede
VENEZIA
- Un film da sentire, dedicato a chi non vede. Si intitola
Mojito ed è diretto dal regista Stefano Bruno,
che in questi giorni ha cominciato le riprese. Il film
racconta di Anna e Paolo, due giovani ipovedenti che si
conoscono e si scoprono in una Venezia di suoni d'acqua,
di voci, di rumori che si infrangono sui muri delle calli
e si disperdono nei canali. Paolo è un ragazzo
diventato ipovedente a causa di un incidente stradale.
Anna è una giovane pittrice che soffre di glaucoma,
una progressiva riduzione della vista che spera di guarire
con un intervento chirurgico. Il loro rapporto li porta
a scoprire i diversi modi in cui vivono la disabilità,
ad aiutarsi a superare paure e insicurezze.
"Quando
nel 2004 ho iniziato a lavorarci- spiega il 33 enne
regista milanese- volevo portare al cinema anche chi
il cinema lo può solo ascoltare. Così
ho iniziato a pensare cosa potesse provare chi vive
costantemente nel buio e mi si è aperto un mondo."
Mojito è il risultato di anni di ricerche nel
campo delle disabilità visive condotte da Stefano
Bruno, in stretta collaborazione con i migliori centri
di ricerca italiani. Sceneggiatura e regia devono tenere
conto sia di ciò che si vedrà sullo schermo
sia di quello che si ascolterà. "Vista e
udito- ha spiegato Bruno- corrono di pari passo, offrendosi
allo stesso tempo allo spettatore disabile e non disabile".
Tutto
è studiato in modo che lo spettatore non vedente
non perda nemmeno un istante dello svolgimento della
storia. La colonna sonora, ricostruita attraverso tecniche
innovative, permette allo spettatore non vendente di
seguire completamente ciò che accade sullo schermo.
Gli interpreti sono Igor Horvat e Giulia di Fonzo. Il
film che fa parte del progetto "L'altra luce del
cinema" è finanziato dal ministero per i
Beni e le attività culturali ed è prodotto
dalla 360 Degrees film Snc di Giovanni Andreatta (direttore
della fotografia) e Nicola Rosada (produttore), in collaborazione
con Hovofaber Film e Cbm Italia.
(Stefania Prandi, da www.superabile.it)
(5 aprile 2007)